I santi meditavano spesso sulla dolorosa Passione di Cristo, era la loro meditazione preferita (tutto l'anno, non solo durante la Settimana Santa), poiché meditando sulle atroci sofferenze patite da Gesù per la nostra salvezza eterna, si infiammavano di amore per il Redentore Divino. Che ci stiamo a fare su questa terra se non amiamo Dio? Il nostro scopo è appunto quello di conoscere, amare e servire il Signore, per salvarci l'anima e andare in Cielo ad amare la Santissima Trinità in eterno.

Le anime devote si commuovono nel meditare sull'agonia di Gesù nell'orto del Getsemani, sul tradimento di Giuda e l'arresto del Redentore, sulla flagellazione, gli sputi dei soldati, la coronazione di spine, la condanna a morte di Gesù, la salita al Calvario, la crocifissione, il pianto della Madonna e la morte di Cristo in croce.

Passione di Cristo

Dobbiamo meditare spesso la Passione di Gesù, poiché il nostro amabile Redentore desidera sommamente che noi pensiamo alle atroci sofferenze della sua Passione causata dai nostri innumerevoli peccati. È di fede che i nostri peccati hanno crocifisso il Salvatore. La Sacra Scrittura afferma che le nostre iniquità lo hanno ricoperto di piaghe. Il Salvatore per nostro amore volle espiare al posto nostro la pena meritata dalle nostre colpe. Per gratitudine, cosa dovremmo dare ad un Dio così innamorato di noi? Dio vuole solamente che noi pensiamo qualche volta all'amore che egli ha avuto per noi fino a patire quei tormenti pur di salvarci. Gesù Cristo è morto in croce per noi, ma solo pochi uomini pensano alla sua Passione. Si pensa alle vanità e ai piaceri mondani, ma non si pensa alle sofferenze e all'amore di Gesù per noi. Che ingiustizia! Che ingratitudine! Il ricordo della Passione del Redentore è utilissimo perché ci rende vittoriosi sulle tentazioni. Chi amerà i piaceri illeciti, pensando a Cristo inchiodato sulla Croce? Se mediteremo attentamente il corpo di Gesù ricoperto di piaghe, avremo in orrore i piaceri peccaminosi e condurremo una vita più fedele al Vangelo.